Le undici fotografie con cui Giancarlo Casnati affronta il tema del colore e della forma intrigano per l’acuto intuito visivo e la raffinatezza stilistica. Non ritraggono cose, persone o paesaggi, non narrano una trama: sembrano collocarsi in un ordine pre-verbale, nello strato primordiale della percezione, là dove una figura emerge dallo sfondo, qualcosa si dà a noi, si profila un senso possibile. Sono foto d’atmosfera, delle pause nel fluire ordinario del tempo, delle istantanee che non riproducono l’essere piattamente, ma lo rivelano nella sua muta profondità. Il colore e la forma – ecco lo spunto di riflessione che ricaviamo da queste immagini – non servono solo a riconoscere le cose (e quindi a identificarle), ma sono anzitutto le dimensioni originarie del nostro esperire: c’è un modo di essere del colore e della linea, una loro tonalità emotiva, che fa vibrare la nostra presenza corporea al mondo, la nostra relazione non intenzionale con esso. In un dialogo discreto con moduli pittorici contemporanei – che vanno dall’astrazione di Kandinsky all’Action Painting di Pollock al realismo intimo di Hopper - Giancarlo risveglia il nostro stupore per il costante rinnovarsi del mondo e, parafrasando Cézanne, ci espone “la verità in fotografia”.
Gianluca Valle
“... l’armonia dei colori è fondata solo su un principio: l’efficace contatto con l’anima.” Wassily Kandinsky